Soprattutto (ma non esclusivamente!) in tarda età, molti uomini possono soffrire di una patologia chiamata ipertrofia prostatica benigna (IPB) che colpisce la prostata: la ghiandola si ingraindisce, creando problemi durante la minzione che possono sfociare anche in disturbi più gravi, dall’incontinenza, ai calcoli, all’insufficienza renale.
Tra le varie tipologie di trattamento possibili, una valida alternativa è quella dell’utilizzo del laser ad Holmio, un’opzione terapeutica innovativa che ha dimostrato di essere altamente efficace nel trattamento di questa condizione.
Si tratta di tecnologia avanzata che, grazie all’utilizzo di un laser a fibra ottica, rende possibile rimuovere il tessuto prostatico in eccesso. Questo tipo di laser offre una precisione di taglio elevata: è quindi possibile rimuovere il tessuto in modo selettivo, minimizzando il rischio di danni ai tessuti sani circostanti. Inoltre, il laser ad Holmio ha anche un effetto coagulante che riduce il rischio di sanguinamento durante e dopo l’intervento.
Un altro grande vantaggio dell’utilizzo del laser ad Holmio rispetto ad altri metodi chirurgici è che si tratta di una procedura poco invasiva, che necessita di un periodo ridotto di degenza in ospedale; generalmente il paziente viene operato in anestesia locale e può essere dimesso il giorno successivo.
In più, i benefici del trattamento si riscontrano rapidamente, infatti la maggior parte dei pazienti trova velocemente sollievo dai sintomi, poichè la minzione si normalizza sia in termini di frequenza che di difficoltà.
L’utilizzo del laser in urologia, di cui il dr. Quarto è esperto, rappresenta senza dubbio un grande vantaggio per il paziente, sia per i rischi ridotti, che per la minor invasività e la miglior ripresa: permette di svolgere l’intervento in maniera più precisa con un taglio qualitativamente migliore che, di conseguenza, permetterà anche una ottimale coagulazione dei tessuti.
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