Il robot da vinci a Napoli per la chirurgia urologica
L’intervento di prostatectomia radicale robotica consiste nell’asportazione completa della prostata e, in alcuni casi, dei linfonodi circostanti. La durata dell’intervento è compresa normalmente tra le 3-4 ore. Il paziente viene posto in posizione supina, con il letto inclinato a testa in basso. L’addome del paziente viene quindi gonfiato con della CO2 che è un gas insufflato nella cavità addominale per aumentare la camera di lavoro. A questo punto, sulla parete addominale vengono praticate 6 piccole incisioni attraverso le quali vengono inserite 6 piccole cannule (di diametro da 5 a 12 mm), attraverso le quali vengono fatti passare i vari strumenti.
Questi ultimi vengono manovrati dalle braccia di un robot, a loro volta comandate dal chirurgo seduto alla consolle. Inoltre, un’equipe esperta, presente al tavolo operatorio, fissa ai bracci del robot i vari ferri chirurgici (pinze, forbici e dissettori) e li introduce nell’addome del paziente attraverso le piccole cannule. La prostata viene completamente isolata rispetto alle strutture circostanti; l’utilizzo del robot permette di ottenere una precisa dissezione dei tessuti circostanti, garantendo così un ottimale conservazione dei fasci vascolo-nervosi deputati all’erezione e delle strutture sfinteri ali deputate alla continenza. Una volta rimossa la prostata, l’uretra vene collegata alla vescica con dei punti di sutura, il cui posizionamento è ottimizzato dall’uso del robot. Qualora necessario da un punto di vista clinico/oncologico, il chirurgo può optare per la successiva rimozione dei linfonodi pelvici.
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