L’esame di uroflussometria è probabilmente l’esame più semplice tra quelli che si possono fare dall’urologo, e tuttavia può rivelare indizi importantissimi per una corretta diagnosi. L’importante è seguire due semplici consigli.
L’esame di uroflussimetria consiste nella più semplice delle azioni: fare pipì. Eppure anche in un’azione così semplice possono sorgere o crearsi condizioni che non consentono all’urologo di individuare correttamente una diagnosi attendibile.
L’esame permette di stabilire un rapporto tra la quantità di urina espulsa e la portata del flusso. Queste due componenti consentono di poter individuare se sono presenti residui post minzionali, ovvero se non si riesce a svuotare completamente la vescica, o se vi sono ostruzioni nei condotti dell’uretra.
Liberarsi dall’ansia di “farsi trovare pronti”
Per la misurazione dell’uroflussometria si utilizza uno strumento che è composto da un recipiente nel quale urinare, e un misuratore del flusso di urina. I due parametri, volume dell’urina e velocità della minzione, vanno poi elaborati su un asse cartesiano con i quali l’urologo compie la lettura dei valori.
Unico elemento discriminante per la riuscita del test è quello di non forzare mai la minzione ma effettuarla nella maniera più naturale possibile, in modo che i valori espressi rivelino il reale stato dell’apparato urinario.
Per tale ragione è bene prepararsi a questo test tenendo conto di due semplicissimi consigli:
- cercare di non farsi influenzare dalle condizioni ambientali
- non bere preventivamente troppi liquidi per “farsi trovare pronti”
Per svolgere correttamente un esame uroflussometrico basterà, quando ciò sia possibile, non urinare nelle tre ore precedenti il test, continuando a bere normalmente ogni volta si ha sete.
Sarà l’urologo invece ad assicurare la necessaria tranquillità ambientale, eliminando qualsiasi stress o fonte di imbarazzo. L’apparato urinario infatti è fortemente influenzato dallo stato emotivo sino ad arrivare all’inibizione totale o parziale dell’atto della minzione.
Insomma niente stress. L’importante è prendersi tutto il tempo necessario, sentendovi possibilmente come se foste nel bagno di casa vostra.
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